venerdì, febbraio 29

dé-tourn-e-ment #2. great lakes (in a) myth society.

heydays are passing. friendless and thin, from back doors of cafes, hid by the din. hey boys, down by the bonfire glow. oh yeah, rain on you selfish lovers. hey girls, drunk on the weekends. oh, my sweet angel in the graveyard, I know you’re picking out a stone for me. keep it clean and sheltered from the moon. write, I loved and lost (you) at sea. oh, my breath is all but dead. no, alcohol won’t cure no head. lying on my back as the daylight grew, the portrait helped me see the worst in you. so, I’m a secret locked up in the box, where they keep their hopeless serenades and your knives with my name on them. time would stop and in silence shake when I’d shape my arm around their waist. move on, move on! it’s been so long and I won’t have the tears for that now. move on, move on! it’s been so long and I won’t have the tears for the years I’ve had so many tumbling down.

[thx glms on march]

petrouchka #1

[1968] [il contrabbando della poesia per le generazioni non riconciliate.. con voce ventrale.] ma che cosa succede? perchè queste vecchie pietre? questo passaggio di nuvole? questo vento africano? non riesco più a leggere. ho messo i tappi alle orecchie. Basta! indugiare sulle forme estetiche! la gente si crede immortale, bisogna ridargli il senso della morte. si torni ad essere martiri sul rogo, alle prese con gesti disperati. c’e’ da ricreare l’idea dello spettacolo integrale, tutte le esigenze della vita, abbattere il palco e le pareti, un ambiente unico. il problema è nutrire, far parlare, riempire, lo spazio. il mondo va in rovina perché non c’e’ più nessuno che sappia suggerire. vi sbagliate. vi sbagliate come si sbagliano i servi. ma sono io il più forte. brutti vigliacchi. chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. non comincio finché la classe non è in ordine, perchè la natura non è naturale. sono matematicamente certo che sto andando per strade diverse. a cominciare da oggi ci saranno un sacco di novità. la vita è bella. non è un luogo comune. un giorno riusciranno a tirarmi fuori da qui. e avrò paura, perché questo buco è la mia visione del mondo. non so darmi agli intrighi, a danno degli intrigati.

mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace.

voglio mettere su il mio spettacolo: il potere all'immaginazione, immagina tutto ciò che è ammesso immaginare. sono qui per lavorare e lavorare, per preparare uno spettacolo. quando sarò pronto qualcosa accadrà; quando qualcosa accadrà sarò pronto. intanto togliete le sedie e le scrivanie: si può dire che qualcosa accade? no. non accade niente. le cose non sono come noi le vediamo, nè come il più delle volte le sentiamo. ma come ce le mostra il teatro. le cose sono preda del male, cioè dell'irrealtà. il teatro è una delle vie che conducono l'uomo alla realtà. all'inizio le cose erano vere. il mondo nella sua infanzia era reale. era una risonanza, era come guardare l'infinito. presto invece non ci sarà nient'altro di me. soltanto una maschera oscena che fa il verso alla realtà, in mezzo agli sputi e allo sterco.

morale?

sono l'amico dei detersivi: il veleno del teatro sparso nel corpo sociale lo decompone, ma è un'epidemia salvatrice. i miei piedi non devono toccare terra. così sarò perfettamente isolato.

è scoppiata! è scoppiata! è scoppiata!

il signor decapitato continuerà a esistere, non in un solo luogo ma ovunque. ecco il mio spettacolo, mutilato, tagliato a pezzi.

spegnerò, riaccenderò. spegnerò, riaccenderò. spegnerò, riaccenderò.

lo spettacolo comincia così, in famiglia. tutti insieme: è proibito proibire, è vietato vietare, liberate la passione, i distributori non hanno anima, consumate di più vivrete di meno. faccio solo esercizio, butterò via la maschera o costruirò dei muri.

liberate la belva e lo spettacolo si farà.

[alla valente mano di bb]

giovedì, febbraio 21


unlaki #2

Iuge racconta continuamente storie mentre io sto ancora imparando. Sembra conoscere ogni parte dell’Universo, che è grande, più grande di lei, eppure non si è mai allontanata troppo dalla mia vista. Un giorno mi parlò dei colori, li descrisse con attenzione, ma guardandomi attorno vidi solo il solito bianco. Dovevo immaginarli ma la mia curiosità superava la soddisfazione. Iuge, saggia, mi ripeteva sempre 'Laki se hai un dubbio, chiedilo al Libro delle Domande ed ogni risposta ti sarà data!'.
Che magica scoperta! Io volevo proprio sapere di che colore fossero i colori, ma il Libro delle Domande mi dava sempre le stesse risposte. Per esempio: “Di che colore è il verde?” “Verde”.
Ero molto confuso anzi più leggevo più mi confondevo. Dal Libro delle Domande avevo anche appreso che Iuge era una balena e invece pensavo fosse come me.
'E se io fossi un'altra di quelle cose che fanno tanta paura nelle storie, come un drago, uno stregone, o forse un mostro delle nevi?', pensai. Da non capirci niente!
Dovevo svelare i misteri… Partii dai colori. Provai a chiedere di quale colore fosse il bianco poiché il bianco lo conoscevo bene. Il Libro delle Domande rispose “Di tutti i colori”. Questa è proprio bella!

isomorfismi #1

[@p] mi fa davvero piacere che veniate, sono sicuro che ci divertiremo. il pacco è arrivato ieri. due mesi sono un buon tempo di consegna tutto sommato. no? del resto ormai le Poste fanno le banche, quindi chi vuoi che consegni la corrispondenza? le banche?!? ciao. a presto.

lunedì, febbraio 18


teoria e pratica #2. neotemplari.

15.30. si ricomincia. almeno per ora. proviamo a varcare le porte di un tempio inaccessibile. senza ambizioni. come al solito. con il perdurante e insostenibile timore reverenziale. c'e' sempre qualcosa da perdere. 19.30. reclutati tra i giovani della nobiltà, impegnati nella difesa della complessità, della presunta accademicità, l'ordine ha una gerarchia assai rigida. al di sopra di tutto ciò escluso dalle mura del presidio militare costituito, i templari lasciano tra le fila dell'ordine tutte le loro proprietà, completamente autonomi nel gestirle. ogni Casa dei templari ha il controllo di tutta la provincia. reticenti nell'ascolto attivo o nello studio umile dei pensieri o degli scritti - tacciati frettolosamente come ascientifici (unwissenschaftlich) - di coloro non votati all'obbedienza, alla castità e alla spasmodica ricchezza accumulata. totalmente indipendenti dal potere temporale. stabilmente connessi con il potere politico ed esonerati inoltre dal pagamento di tasse e gabelle. i templari hanno il privilegio di rendere conto solo al Papa in persona e di esigere le decime. ogni cavaliere è sempre accompagnato in battaglia da due o tre sergenti e a sei o sette scudieri, assistenti in tempo di pace come di guerra. parte dei confratelli si occupa unicamente di attività bancarie, nonchè alla distribuzione del reddito al suo interno attraverso la creazione di posti di lavoro, in quanto all'interno della Casa si trattano sovente le preziose merci dei partecipanti alle Crociate (quelle con onorevoli e umili propositi). altra parte, corpi speciali, unità d'élite, le più addestrate e indisciplinate del nostro tempo, si dedica alle manovre militari. le cospicue ricchezze accumulate rappresentano il mezzo per costruire fortificazioni in tutta la provincia. innumerevoli le accuse verso il Tempio: sodomia, eresia, idolatria, connivenze e amicizie, oltre ad adorazione di misteriose divinità pagane. 20.30. mesto ritorno a casa, scivolando sul ramo calante del trend dell'autostima.

la notte della domenica

[areté] stanotte mi sarò addormentata verso le due o le tre, non lo so, ero così stanca che non riuscivo neanche a vedere l'orologio. forse in realtà dormivo ma facevo incubi o il mio cervello vigile delirava. sognavo lo smaltimento dei rifiuti, e per qualche strana ragione mio fratello p. (che ho sentito rincasare), ne faceva parte. probabilmente gestiva qualche procedimento. ed io non mi rassegnavo all'idea che il suo modo di far aumentare i 3 euro settimanali fosse riconducibile a qualche uso distorto di tale attività. in alcuni momenti la mia mente, avida di libertà da tali pensieri, si ripeteva che era solo un ragazzo che studiava tali fenomeni e non attore dei procedimenti. non ho ancora capito se ero in preda ad un incubo o se, diversamente, il mio cervello vigile delirava. un'altro tormento m'attanagliava. il rumore prodotto dal vento. la porta. "mio fratello aveva chiuso a chiave la porta?" immaginavo questa porta che si apriva, il vento che entrava, il freddo che ci cingeva. mi sono poi svegliata dopo una serie di sogni controversi in cui figurava t., i mercoledì a casa, un cinema con le sedie, il biglietto degli autobus più costoso di quello del cinema, corse di autobus strane, incidenti di qualcuno che conoscevo. non ricordo che frammenti e tanta confusione che mi ha indotto ad aprire le palpebre e rituffarmi in una giornata in fondo non troppo diversa dalla nottata trascorsa. continuo a scrivere, mentre mio padre sminuzza e denocciola le olive da usare per il calzone: pasqua quest'anno giunge presto a casa mia. mia madre ha frantumato la tazza rossa; ha dato la colpa alla fragilità della tazza. ora non riesco ad immaginare dove bere il latte domattina. tristezza. ieri ti sei perso un'ottima crostata, a v. è toccata la tua parte. come si dice.. il presenzialismo paga. buona domenica, instancabile amore.

sabato, febbraio 16

venerdì, febbraio 15

nimby #1. inflessibile.

premessa di valore: emarginato del primo mondo, personaggio in cerca di sviluppo. nessuno si cura di chi ben agisce. solo passaggi di una qualche persona attraverso assai corte unità di tempo: mere attività giocose di trentanni di non-esistenza. un'opera diventa preziosa quando è sur-prodotta. alla ricerca affannata dunque di tempo libero passivo, alternativa al lavoro imposto. l'organizzazione del tempo libero E' quella decantata forma alienante di lavoro straniante, nella equilibrata società accumulista-derivata-dai-derivati. gli attori: il proletario ovvero colui che non ha alcun controllo della propria vita; il comandante ovvero chi, comodificato, è desideroso di aderire per divenire smodato oggetto passivo di consumo. lo spettacolo: rappresentazione di ciò che il primo viveva o ha vissuto direttamente, trasformata dal secondo in relazione sociale mediata da immagini; misero mondo in cui la garanzia che il primo non morirà di fame è ormai rischio di morire di noia. invano il tentativo di descrivere un insieme, sopita la voglia di dipanarne a gran voce i fenomeni, di liberarsi dall'universale per entrare nel particolare.. inutile la facoltà del sentire, comprendere, integrare, ordinare. utile il prostituirsi per adeguarsi ai falsi bisogni della società speculista-autovaloriale, flessibile solo per colei che tutte le porte aperte ha, che si sacrifica in mille posti diversi durante la giornata, ignara della teoria del sistema generale o teoria generale del sistema in forza della quale escludi il tuo vicino espandendo il tuo giardino. la società E' somma di esistenze singolari bivaccanti in una democrazia d'opinione, ignoranti del bene meta-individuale.
..
[alla stimolante mano di gd%fm%npu%sdr]

giovedì, febbraio 14

teoria e pratica #1. acrostico in memoria di lei.

comanda a prezzi lontani dal mercato, cercando alleanze per scopi specifici, impedendo grossolanamente infiltrazioni negli obiettivi, sia paralleli a quelli istituzionali sia asimmetricamente dichiarati a chi ignora (indirizzata). custodisce beni in virtù di un impegno differente dalla sua pubblica identità, imitando realtà di diversa natura a causa della crescente presenza su macrocosmi per lei appositamente costruiti (non-lucrativa). spiazza i suoi radi ma autentici interlocutori esterni ed interni, con capitale che apre a quella molteplicità di interessi degeneri (fiduciaria). ..e quell'inguaribile alterato agire organizzativo monodimensionale nonchè autoreferenziale che senza risorse dispensa solo obiettivi profittuali? (identitaria). imita organismi che annualmente dividono, simulando quell'autosostenersi nel tempo per meglio perseguir vocazioni, indebito passaggio dal piano dei mezzi a quello dei fini, compiuto da dilettanti ma prodìgi nei fallimenti di azioni volontarie, nell'allentare la tensione ideale, l'intensità delle intrinseche motivazioni di chi, a lei, dona entusiasta il proprio tempo libero (esperta). inconsapevole degli esiti negativi di trend inversi, trascura chi, rifiutando esosi riconoscimenti in nome di un contesto organizzato, previene, prefigurandoli con lucidità, disastri di percorsi evolutivi differenti (reversibile). inetta nel prevenire comportamenti opportunistici, nell'arricchire gli scarsi e poco credibili risultati d'efficienza, e di efficacia sulla (immutata) carta, nell'assicurare la plurima democrazia, nello stimolare il potenziale competitivo di medio-lungo periodo (idealista).


il successo di un'impresa è un bene pubblico indivisibile, bene di coloro che vi hanno o meno contribuito a generarlo: l'egoismo dissoluto mina la produttività ad esso legata (as) e la sfiducia collettiva può scalfirne nel tempo il vantaggio comparato di civica virtù e di non strumentalità al lavoro. insolubile è il problema di chi quel bene lo cavalca liberamente snobbando norme formali e informali, o di chi lo controlla senza preferenze etiche, o di chi, monade sensibile solo ad interessi monetari, è orientato da scopi apparentemente convergenti. contorto è il dilemma di come abbattere le rendite di posizione di chi è parte di un gruppo, di come accumulare capitale sociale che produca benefici diffusi, di come scovare individui con elevate abilità sociali. la reciprocità apre se autonoma e transitiva e solo il suo essere stabile aiuta uno scambio di equivalenti senza costi elevati per la collettività. eccessivo è lo sviluppo e formazione di capitale umano riduttivo, che collima perfettamente con conoscenze specifiche e unicamente funzionali alla creazione di freschi e fruttiferi processi produttivi ma che rinuncia a forme di sapere non finalizzate al mercato, ma orientate, anche sul lavoro, da altre motivazioni: se tu dimostri fiducia in me io sono disposto a ripagarti al di là di calcoli economici. lo spiazzamento motivazionale, nei contesti economici, è proprio quel fenomeno in forza del quale schemi di presunta incentivazione imperniati su promesse monetarie (motivazioni estrinseche), causano rallentamenti nella naturale propensione a contribuire del soggetto (motivazione intrinseca, psicologica, etica, ecc…), determinando una eterogenesi dei fini. il lavoratore descritto – ponendo al centro desiderio e sorpresa, per un uso nuovo della vita – accetta uno scambio sociale e non di mercato, solamente se reputa l’impresa o istituzione – quella che si è degnata di ascoltarlo – come soggetto morale orientato verso principi di reciprocità e caratterizzato pertanto da un'elevata qualità del suo ambiente relazionale. il datore di lavoro descritto non conosce tuttavia la presenza di una soglia minima per entrambe le grandezze (relazioni e salario), al di sotto della quale (a prescindere dal livello dell’altra variabile), il lavoratore decide di abbandonare l’organizzazione. Scienza dice che agenti razionali delle onp tendono ad utilizzare risorse in attività inefficienti, unicamente per alterare a proprio vantaggio l'esito della contrattazione ex post. manager fanno specializzare l'organizzazione in attività nelle quali essi hanno spiccate capacità per incrementare il proprio contributo marginale ex post. gli operai del sapere, invece, non avendo potere decisionale, sprecano risorse per conquistare la benevolenza dei manager. persino la tendenza dei manager a sovrainvestire nella (o sovrastimare la) crescita dell'impresa incrementa tale spreco di risorse: espandere le dimensioni della propria attività imprenditoriale rende l'impresa dei manager più preziosa rincarando il payoff che essi si propongono di estrarre dalla contrattazione ex post.
sistema (leale) organizzato di governance, salvaci!
..
[alla dotta mano di lz%ge]

due o tre cose che so di me #1. aderenza.

potenziale rivoluzionario del tempo libero. l'indipendenza non è una forma di umiltà ma di isolamento. è pertanto la miseria dell'ambiente in cui si socializza a influenzare il tuo ingresso in movimenti che non esistono, a scinderti, per vagare senza meta, senza orari, straniero, sguardo sui tetti, passando tra vari ambienti, improvvisamente, per pochi minuti. dominato decostruisco. per un gioco nuovo. ne ascolto il suo effetto sul mio umore. il suo affetto nel mio odiare.

mercoledì, febbraio 13


dé-tourn-e-ment #1. militanza.

è il razionalismo dominante di una peggio gioventù, ora specifica classe sociale, che invecchia rapidamente, aspra, incivista, sperimenta il suo tempo libero, da lunghe pause scandito, di non-lavoro continuo, forzato. ai margini di una rincorsa all'oro, di quei pochi, ormai maggioranza (democratica). la libertà imposta va dunque organizzata, senza degradare. imperativo imprescindibile. l'ambiente misero in cui respiro quando esco da qui, influenza i comportamenti, ora ricorsivi, sedimentati. senza musica. l'immaginazione è rimasta molto indietro alla sofisticazione della macchina. rintanato nella mia (piccola) cattedrale privata, esploro la mia città con la mappa di un'altra (gd). militanza: chi milita è ripagato, in fondo la meritocrazia a sinistra è sempre stata vista come una cosa di destra.. ed hanno sempre privilegiato il nepotismo militante, appunto! per entrare nella stanza dei bottoni bisogna suonare il violino o urlare "che non si conosce la domanda ma si sa già la risposta". che differenza c'e' tra chi fa carriera per partito o per cognome? differenze solo apparenti in realtà, in sostanza, è la medesima cosa (ddl).

unlaki #1

Iuge è molto saggia ed è una balena. Lei teme le balene più di ogni altra cosa perché nessuno le ha mai detto di essere una balena. Abitiamo nelle Terre Bianche, in una distesa infinita di bianco, talvolta intervallato da laghetti pescosi. Le Terre Bianche sono a Nord, ma non semplicemente a Nord, ma addirittura a Nord del Nord dove è più facile salutare il cielo che vedere tutte le altre terre. Tutto è bianco ma così bianco che non fa che riflettere altro bianco, così è bianco anche il cielo, il mare, per giunta i rari alberi che si incontrano. Anche Iuge è bianca e molto probabilmente sarò bianco anch'io. Io abito in un igloo bianco ma Iuge, che è enorme, l'ho lasciata fuori. Lei scivola continuamente perché le Terre Bianche sono scivolose, ottime per pattinare, e soffici, per fare strane forme con la neve; qui il tempo si trascorre così, giocando o raccontando storie.