venerdì, ottobre 10
entrare all'entrate
È anche vero che li le settimane bianche saranno 53 (su 52) all’anno.
Petone è già partito per venirti a trovare il primo novembre? (con treno ci vogliono 12-14 ore, con aereo 2 + 6 da aeroporto Milano fino alle valli, con bus circa 20, con teletrasporto un’oretta). Cmq io sarei contentissimo. Se devo andare lontano meglio lontano sul serio, posto tranquillo, polenta, Lega e tra 5-6 anni sarai compagna di cella della Franzoni.
Tirano (Tiràn in dialetto valtellinese) è un comune di 9.136 abitanti della provincia di Sondrio. Paese situato sul confine con la Svizzera è un importante centro turistico e luogo d'incontro di diverse vie di comunicazione: si trova infatti in corrispondenza dell'intersezione tra la Strada Statale n. 38 (cosiddetta "Statale dello Stelvio" e della strada che porta al Passo del Bernina ed in Engadina ed inoltre è capolinea delle linee ferroviarie Tirano-Milano (Ferrovie dello Stato) e Tirano-Saint Moritz (Ferrovia Retica). E' rinomata anche per la presenza di un santuario mariano posto nella parte settentrionale dell'abitato.
giovedì, settembre 4
milano è una città, romantica, perfetta..
e se gli esponenti della camorra fosse il governo stesso a reclutarli per generare caos, per ristabilire la pace e continuare così a spartirsi quote di potere e di controllo?
martedì, maggio 6
8 per lavorare, 8 per divertire, 8 per riposare
terra di speranze, tra la nebbia di gennaio. tre ore per raggiungerti, adrenalinico, ripetevo che lì è tutto diverso, competenze e conoscenze, umiltà ed entusiasmo, no espedienti e mezzucci. tante promesse e complimenti, per un colloquio di lavoro che pareva fosse andato per il meglio, solo per un posto in un elenco di papabili esperti.
nulla. carta dice che non c'e' spazio per il mio operare, lì a casarano. chissà, qualcuno che comanda avrà spinto per sbarrare il mio accesso, oppure saranno i troppi nomi ridondanti, già noti ai più.
tutto saturo.
tutto satura la mia voglia di affannarmi per rispettare il mio dovere di produrre per la società.
fa tanto freddo e schifo e non ne posso più (rv)..
..il tempo passa e a fallire siete voi, non io..
yours faithfully
martedì, aprile 15
due o tre cose che so di me #4. unfit.
giovedì, aprile 3
nimby #4. puzzled.
sabato, marzo 29
#18. [1999] cobra and phases group play voltage in the milky night.
http://www.stereolab.co.uk
Joe Dilworth, Tim Gane, Mary Hansen, Richard Harrison, Martin Kean, Gina Morris, Andy Ramsay, Laetitia Sadier, Katharine Gifford, Duncan Brown, Morgane Lhote.
freedreampop dal 1991. tutto cambiò. laetitiesque.
venerdì, marzo 28
#17. [2000] the noise made by people.
http://www.broadcast.uk.net
Steve Perkins, Trish Keenan, Tim Felton, James Cargill, Roj Stevens.
analogdreampop dal 1995. 5 maggio dinanzi a scroscianti onde e un cielo stellato, mi diedi all'amore sfrenato. avvolgente, nostalgico.
lunedì, marzo 17
nimby #3. la profezia di rk.
[www.report.rai.it
http://www.costellazioneapulia.it
http://www.benessereinternolordo.net]
sabato, marzo 15
# 16. [1982] a distant shore.
http://www.traceythorn.com
lowfisongwriting dal 1980. delicatezza pre - everything but the girl.
ddl #1
parole sull'epifenomeno my space
omissioni sull'icona odp
[alla frizzante mano di ddl]
venerdì, marzo 14
# 15. [2006] milkwhite sheets.
# 14. [1995] return of the rentals.
http://www.therentals.com
Matt Sharp, Rachel Haden, Sara Radle, Ben Pringle, Lauren Chipman, Dan Joeright.
elettrocarefreepop dal 1994. divertentismo new-newwave. un seducente senza impegno. lo chiamano geekrock.
due o tre cose che so di me #2. il lamento di un artista.
sì, boselli forse è l’unico che ancora fa qualche “battaglia” (scaramuccia?) per la laicità dello Stato, ma ha la personalità (e, temo, anche l’ascendente sulle folle di illuminati elettori italici…) di un opossum. se hai desiderio di impegnarti in prima persona (ci ho pensato anch’io, non credere…), allora scegli pure il partito più vicino al tuo sentire; e in un partito più piccolo, sarà senz’altro più facile far sentire davvero la tua voce.
con affetto.
giovedì, marzo 13
# 13. [1994] weezer (the blue album).
http://www.weezer.com
Brian Bell, Patrick Wilson, Rivers Cuomo, Matt Sharp, Scott Shriner.
nimby #2. in italia ci vuole un governo straniero.
la determinazione operaia nella lotta ad ogni costo comincia a dare i suoi frutti! sospendere le ristrutturazioni e riportare la tranquillità nel paese e tra i lavoratori. il piccolo socialismo svizzero sta portando 400 lavoratori alla creazione di una struttura autogestita. strenui difensori del tessuto sociale costituito in 90 anni da 50.000 persone, lottano per lo smantellamento neoliberista governato probabilmente dagli sparuti soliti noti. tutto il cantone è solidale moralmente e finanziariamente; i gesti individuali e collettivi di sostegno sono innumerevoli, per un baluardo a custodia di un servizio pubblico non svenduto a privati con il loro dumping salariale. e in un paese in cui c’è la pace del lavoro, è una vera e propria rivoluzione, un villaggio per la resistenza, che ti fa venir voglia di ritornare a sperare.
[alla romantica e pragmatica mano del pssssd]
mercoledì, marzo 12
#12. [2007] calamity.
http://curtains.suchfun.it
Chris Cohen, Trevor Shimizu, Greg Saunier, Andrew Maxwell, Jamie Peterson, Nedelle Torrisi, Annie Lewandowski.
wittymathrock dal 2000. anti-sociale e elitario. dolce e accessibile.
teoria e pratica #6. il regno di mezzo.
il figlio del sole governava un impero, il più antico, il più coronato da successo e il più benefico tra tutte le istituzioni politiche allora in vita. la sua fondazione aveva dato a un mondo civile, un governo civile, la guida di una burocrazia scelta attraverso concorsi e dotata di alta cultura, in luogo di una internazionale anarchia nel cui ambito un certo numero di staterelli locali, dominati da una nobiltà feudale ereditaria, avevano tormentato il genere umano muovendosi, l’uno contro l’altro, perpetue guerre. una struttura politica che come uno scrigno aveva racchiuso e preservato un tesoro intellettuale, aveva applicato la scienza alla vita pratica.
le élites vivono nella presunzione di essere il centro del mondo. un’infermità esotica che oimé serve a strapparle da un guscio ancestrale, ma che non permette a tutti gli esseri umani di poter svolgere nella storia tutte le proprie possibilità, sorpassando i propri limiti. l’uomo non può vivere di sola tecnica. nell’età dell’aria il centro di gravità delle vicende umane è determinato dal pellegrinaggio, dal cemento sociale, dalla distribuzione degli esseri umani, vari di numero, di energia, di abilità, di talento e di carattere. . e il numero deve contare, a dispetto delle classi privilegiate, che continuano a godersi i beni dalla società creati, appollaiate coi loro vezzi decadenti sul dosso di una massa operaia, passiva e industre, che non vuole rimanere allo stato neolitico.
[alla illuminata mano di ajt]
martedì, marzo 11
#11. [2007] the locksmith cometh.
http://www.nedelle.com
Nedelle Torrisi.
minimaltpop dal 2003. soavi melodiche lagrime. mezz’ora (e molto più) di fiato sospeso. una carriera folgorante.
lunedì, marzo 10
#10. [2008] dig that treasure.
teoria e pratica #5. the meaning of web 2.0.
(dall’inizio del nuovo millennio) vi è stato un enorme regresso, un riflusso immenso. quali onde di irradiazione spirituale stanno avvolgendo il mio macrocosmo? l’impresa, o l’esperienza, non è che di compiere un atto creativo, sollevarsi al di sopra della pura umanità primitiva, verso alte forme di vita spirituale. è impossibile raffigurare la meta collettiva, quella individuale sì. le società si spezzano quando non riescono a far fronte alle sfide, come l’elaborazione di un ordine o la gestione della pressione di una popolazione in sviluppo e in cerca di mezzi di vita (o di un aumento quantitativo del contingente di sostentamento), l'insofferenza di una popolazione che continua (lentamente) a crescere in un’area geografica politicamente stazionaria e circoscritta, frenata dall’anarchia delle sovranità particolari.
scrivo parole in attesa di un’interdipendenza umile e creativa.
[alla corazzata mano di ajt]
#9. [2004] here comes the monolith.
http://www.themonolith.org
Bill Rousseau, Dahlia Gallin Ramirez, Nils Erickson, Daniel Rogge, Alex Decarville.
powerpop dal 2001. lennonesque. stiloso, melodioso e d'impatto. impervio, eliderlo da playlists.
#8. [1997] in it for the money.
http://www.supergrass.com
Gaz Coombes, Danny Goffey, Mick Quinn.
brithardpop dal 1993. degni figli dei kinks e dei jam. energetico, armonico. il capolavoro di una perfetta esistenza.
domenica, marzo 9
#7. [2000] julie doiron and the wooden stars.
http://www.juliedoiron.com
sadcore dal 1991, voce dolce, liberatoria durante pomeriggi uggiosi.
#6. [1999] the moon.
http://www.thewoodenstars.com
Mike Feuerstack, Andy McCormack, Julien Beillard, Dave Draves.
unlaki #4
Pensai che quel rosso doveva scivolare giù sulle nostre Terre, forse avrebbe sciolto tutto il bianco che ci circondava. 'Iuge dobbiamo prendere il Pianeta Rosso!' Il cielo tutto sommato non era lontano, solo centomila scalini. Centomila! Avete capito bene… Come fare, erano troppi! Neanche salire su Iuge poteva bastare. 'Ti lancerò sin lì con un mio spruzzo'. L’idea di Iuge era geniale e avremmo costruito uno scivolo di ghiaccio per tornar giù. Perfetto, un piano fantastico!
sabato, marzo 8
#5. [2005] warmer corners.
http://www.thelucksmiths.com.au
Tali White, Marty Donald, Mark Monnone.
venerdì, marzo 7
#4. [1985] meat is murder.
http://passionsjustlikemine.com/
http://www.plunderingdesire.com Morrissey, Johnny Marr, Andy Rourke, Mike Joyce.
giovedì, marzo 6
#3. [2003] war prayers.
http://www.ilikeyoungpeople.com
Katie Eastburn, Jarrett Silberman, Jeff Rosenburg.
#2. [2003] life through one speaker.
http://www.youngandsexy.org
Paul Hixon Pittman, André Lagacé, Ted Bois, Lucy Brain, Ron "Frankie" Teardrop, Colin McLaine.
teoria e pratica #4. aureo mezzo per una via di mezzo.
[alla ferrata mano di ajt]
#1. [2001] choose your own adventure.
Mark Salvadalena, Tim Kappert, Jessica Folsom, Peter Lynch, Zach Thompson.
anomalousindiepop dal 1998. cavalcate dal corpo melodico, ipnotico. degni epigoni e allievi di yo la tengo e my bloody valentine.
faccio un gioco. lascio le immagini e le parole alle parole ma le cinquecento melodie più intense - una per ogni suo creatore, approfondite retrospettive, ognuna con epilogo con scelta impervia ma necessaria, la regola è questa - le devo consegnare alle immagini. pezzi di armonie da custodire gelosamente.
mercoledì, marzo 5
teoria e pratica #3. verso una nuova epoca.
ora posso rileggere gli autori scoprendo che anch’io a mia volta sono investito da una crisi storica analoga a quella che aveva ispirato i loro lavori. tutto mi appare più chiaro. il loro presente era stato il mio futuro. le nuove epoche sono costituite da una serie di tentativi di trascendere il livello della vita umana primitiva, in cui l’uomo, dopo essere divenuto se stesso, si era apparentemente adagiato in torpore per alcune centinaia di migliaia di anni, per poi essere sterminato o assimilato da aggressivi pionieri, i quali, a differenza dei ritardatari, si erano, ma solo da poco, messi di nuovo in movimento.
nella decadenza è insita una perdita di controllo. questa equivale a un degenerare della libertà nell’automatismo: mentre l’azione libera è infinitamente varia e del tutto imprevedibile, i processi che hanno carattere di automatismo inclinano a essere uniformi e regolari. è il normale processo di disintegrazione sociale, lo scindersi della società che si disintegra, tra un recalcitrante proletariato da una parte e una minoranza sempre meno (o sempre più) dominante dall’altra. il processo di disintegrazione non si esplica uniformemente: va avanti a sbalzi, con spasimi alterni di sconfitte, riprese e poi ancora sconfitte. nella penultima ripresa la minoranza dominante riesce ad arrestare temporaneamente la letale autolacerazione del complesso sociale, imponendogli dall’esterno la pace di uno Stato universalista. in questo Stato il proletariato crea una Chiesa universale che, dopo la susseguente sconfitta in cui la civiltà in disgregazione finalmente si dissolve, continua a vivere creando una civiltà nuova.
il conoscere viene a noi attraverso il soffrire ed è lo strumento sovrano del progresso: se un veicolo deve procedere nella direzione in cui lo ha avviato chi lo guida, non può farlo se non per mezzo di ruote che girino su se stesse con monotona regolarità.
parola di tutti quegli spostati degli esuli.
[alla provetta mano di gbd%ajt]
lunedì, marzo 3
NOcciolato JAcp #1
io che invito un amico/a: "ciao, che ne dici se domani prendiamo il caffè insieme?", "ciao, ti va se pranziamo insieme? sarò in questo posto a quest'ora, se non puoi nn fa niente". tu che inviti un amico/a (più spesso amica): "ciao, che ne dici se illumini il mio oscuro pomeriggio con la tua intensa presenza... potremmo sorseggiare una tazza di caffè o passeggiare mentre con le tue parole sagge... dai un senso a quest'esistenza che si ripete giorno dopo giorno, senza entusiasmi... ripetitiva, fredda... meno male che ci sei tu... altrimenti sarebbe un guaio".
..ecco il cuore tronfio della tua ascoltatrice.
storia di piero #1
e quando nel mattino un suono mi risveglia io volto le mie spalle e rido!
Rido! Rido!
confesso: parlerò per anni perché qualcuno capisca quello che sento. stasera confesso: sto entrando in un porto, cercando una nave che mi porti lontano. vorrei non vedere più le cose che mi hanno fatto sentire questo silenzio. lungo treno del Sud che a mezzogiorno passi accanto al mio campo distruggendolo, questo silenzio. stasera ti confesso: non ci capisco più niente, vorrei solo dormire per non vedere nessuno. è tardi per pensare all’amore e per andare sui monti a parlar col sole di noi due. è tardi per svegliarsi al mattino con la pace nel cuore. la fune del tempo mi fa far l’altalena, un bel giorno si spezzerà. quel giorno piangeranno. e sulle strade grigie non restano che i passi e le tue dolci promesse d'amor. stasera vieni, amore, per passeggiar tra ulivi e oscurità, senza pensare, laggiù sul grande lago, dove le nostre illusioni saranno cose perdute. questa vita continua amara, senza di te, un deserto pieno di voci. il tempo non ha fine se vivi per qualcuno. la polvere si alza e copre la mia voce, che non ha più parole. e il vento si leva nel mio sguardo disegna il confine dei sogni. ora so che si può continuare senza sapere dove andare. quando il giorno tornerà noi saremo ancora qui ed un sogno fiorirà sulla spiaggia accanto a te. e nel nostro mattino noi pensiamo a un’altra sera e siamo così commossi che non sappiamo più parlar. poi la sera scenderà, torneremo ancora qui sulla spiaggia, ad aspettar una lunga notte tutta per noi.. quelle cose tanto piccole, quelle frasi così semplici che chiedono soltanto il tuo sorriso.
in questa vita noi non siamo tutti eroi.
[al Poeta, pc]
unlaki #3
“Per vedere tutti i colori che ci sono nel bianco dobbiamo scioglierlo col fuoco”, disse Iuge. Tutto sembrava logico, o quasi… Pensai dove cercare il fuoco. Sulle Terre Bianche c’è solo neve e ghiaccio, se ci fosse il fuoco non ci sarebbero più e forse avremmo anche noi tutti i colori e non dovremmo andare a cercarli. Sul Libro delle Domande c'era scritto che il fuoco era rosso e caldo e luminoso proprio come il sole in cielo. Certo che era buffo, il sole nel mio cielo era ugualmente bianco, mai avevo visto un sole diverso, mai un colore diverso.
sabato, marzo 1
perdon amor mio. sole anche oggi.
è l'assurdo, null'altro, ma è liberatorio.
venerdì, febbraio 29
dé-tourn-e-ment #2. great lakes (in a) myth society.
[thx glms on march]
petrouchka #1
[1968] [il contrabbando della poesia per le generazioni non riconciliate.. con voce ventrale.] ma che cosa succede? perchè queste vecchie pietre? questo passaggio di nuvole? questo vento africano? non riesco più a leggere. ho messo i tappi alle orecchie. Basta! indugiare sulle forme estetiche! la gente si crede immortale, bisogna ridargli il senso della morte. si torni ad essere martiri sul rogo, alle prese con gesti disperati. c’e’ da ricreare l’idea dello spettacolo integrale, tutte le esigenze della vita, abbattere il palco e le pareti, un ambiente unico. il problema è nutrire, far parlare, riempire, lo spazio. il mondo va in rovina perché non c’e’ più nessuno che sappia suggerire. vi sbagliate. vi sbagliate come si sbagliano i servi. ma sono io il più forte. brutti vigliacchi. chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. non comincio finché la classe non è in ordine, perchè la natura non è naturale. sono matematicamente certo che sto andando per strade diverse. a cominciare da oggi ci saranno un sacco di novità. la vita è bella. non è un luogo comune. un giorno riusciranno a tirarmi fuori da qui. e avrò paura, perché questo buco è la mia visione del mondo. non so darmi agli intrighi, a danno degli intrigati.
mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace. mi piace.
voglio mettere su il mio spettacolo: il potere all'immaginazione, immagina tutto ciò che è ammesso immaginare. sono qui per lavorare e lavorare, per preparare uno spettacolo. quando sarò pronto qualcosa accadrà; quando qualcosa accadrà sarò pronto. intanto togliete le sedie e le scrivanie: si può dire che qualcosa accade? no. non accade niente. le cose non sono come noi le vediamo, nè come il più delle volte le sentiamo. ma come ce le mostra il teatro. le cose sono preda del male, cioè dell'irrealtà. il teatro è una delle vie che conducono l'uomo alla realtà. all'inizio le cose erano vere. il mondo nella sua infanzia era reale. era una risonanza, era come guardare l'infinito. presto invece non ci sarà nient'altro di me. soltanto una maschera oscena che fa il verso alla realtà, in mezzo agli sputi e allo sterco.
morale?
sono l'amico dei detersivi: il veleno del teatro sparso nel corpo sociale lo decompone, ma è un'epidemia salvatrice. i miei piedi non devono toccare terra. così sarò perfettamente isolato.
è scoppiata! è scoppiata! è scoppiata!
il signor decapitato continuerà a esistere, non in un solo luogo ma ovunque. ecco il mio spettacolo, mutilato, tagliato a pezzi.
spegnerò, riaccenderò. spegnerò, riaccenderò. spegnerò, riaccenderò.
lo spettacolo comincia così, in famiglia. tutti insieme: è proibito proibire, è vietato vietare, liberate la passione, i distributori non hanno anima, consumate di più vivrete di meno. faccio solo esercizio, butterò via la maschera o costruirò dei muri.
liberate la belva e lo spettacolo si farà.
[alla valente mano di bb]
giovedì, febbraio 21
unlaki #2
Che magica scoperta! Io volevo proprio sapere di che colore fossero i colori, ma il Libro delle Domande mi dava sempre le stesse risposte. Per esempio: “Di che colore è il verde?” “Verde”.
Ero molto confuso anzi più leggevo più mi confondevo. Dal Libro delle Domande avevo anche appreso che Iuge era una balena e invece pensavo fosse come me.
'E se io fossi un'altra di quelle cose che fanno tanta paura nelle storie, come un drago, uno stregone, o forse un mostro delle nevi?', pensai. Da non capirci niente!
Dovevo svelare i misteri… Partii dai colori. Provai a chiedere di quale colore fosse il bianco poiché il bianco lo conoscevo bene. Il Libro delle Domande rispose “Di tutti i colori”. Questa è proprio bella!
isomorfismi #1
lunedì, febbraio 18
teoria e pratica #2. neotemplari.
la notte della domenica
venerdì, febbraio 15
nimby #1. inflessibile.
..
[alla stimolante mano di gd%fm%npu%sdr]