venerdì, marzo 14

due o tre cose che so di me #2. il lamento di un artista.

[@p] caro, devo dirti che ormai io non sono più rappresentato da alcun partito dell’arco costituzionale, in quanto mi sento un socialista riformista di stampo turatiano, non troppo distante forse dalla socialdemocrazia alla svedese di cui mi parli tu. temo tuttavia che, mai come in queste elezioni, sia necessario il cosiddetto “voto utile” di cui tanto lo Psiconano quanto il “Sindaco Water” vanno cianciando; e specialmente per noi di sinistra: è questo inverecondo meccanismo elettorale che lo esige. ora, fermo restando che il Parolaio Rosso che difende i diritti dei lavoratori in cachemire riuscirà comunque (purtroppo…) ad assicurarsi un numero di voti sufficiente a garantirsi la sopravvivenza politica e, nell’improbabile caso di una vittoria della sinistre, lo spazio per i suoi caratteristici e simpatici Dispettucci & Ricattucci, ho paura che non resti altra scelta che votare, montanellianamente turandosi il naso, per l’orrida congrega dal nome di PD. magari contribuendo all’elezione della sadomasochista..

sì, boselli forse è l’unico che ancora fa qualche “battaglia” (scaramuccia?) per la laicità dello Stato, ma ha la personalità (e, temo, anche l’ascendente sulle folle di illuminati elettori italici…) di un opossum. se hai desiderio di impegnarti in prima persona (ci ho pensato anch’io, non credere…), allora scegli pure il partito più vicino al tuo sentire; e in un partito più piccolo, sarà senz’altro più facile far sentire davvero la tua voce.

con affetto.